Follonica Hockey
L'hockey, come qualsiasi altro sport collettivo che si giochi a squadre contrapposte, ha il suo pubblico, e il suo tifo. A Follonica, dai “quattro gatti” che si davano convegno intorno alle tavole del Florida (noto luogo di aggregazione follonichese degli anni 70-80), si è giunti alle tribune stracolme della “Pista dei Pini”, allora primo campo di gioco, mano a mano che la squadra, dalla Promozione, sale ai fastigi della serie A. Negli anni 70, chi assiste agli allenamenti alla “Pista” sono appassionati ragazzini, molti dei quali affrontano i pattini per la prima volta, e durante le partite di campionato, sulle tribune si ritrovano anche villeggianti ed indigeni. Ma il settore più “turbolento” e folkloristico è senz'altro quello della tribuna lato mare, che durante il primo campionato di serie A, viene denominata Tribuna Sud o Tribuna del Popolo. È da qui che il tifo parte e contagia gli altri settori, sale alle stelle, incita, impreca, sostiene, talvolta beffeggia, diventa ossessivo, turbinoso, sonante. I vertici, ovviamente, si toccano quando gli avversari del Follonica sono i vari Novara, Monza, Trieste, una volta visti come giganti in lotta contro il topolino maremmano. Per il suo tifo particolare, la “Pista dei Pini” ha acquistato una certa notorietà fra avversari, arbitri e giornalisti sportivi. Tutti i cori sono accompagnati da tamburi, nacchere, raganelle anche di dimensioni inusuali, trombe, campanacci maremmani (che hanno un suono proprio, inconfondibile, maremmano appunto…), rendono la zona limitrofa piuttosto rumorosa per un raggio di circa 500 metri, tanto è che qualcuno cui era proibito dormire, cancellò la targa indicante la vicina Via Merloni con “Via dei Fracassoni”. In pista, i giocatori sentono l'incitamento al pari degli avversari che lo subiscono. È un tifo che neppure le batoste hanno mai tacitato, figuriamoci le vittorie; si ricorda un Follonica – Monza, con gli ospiti in netto vantaggio (0-10): il gol della bandiera dei locali, scatenò un entusiasmo come se quella avesse voluto dire la vittoria. Dalla spontaneità “becera” della Tribuna del Popolo, a Follonica quindi si è passati al tifo organizzato del Club Forza Azzurri Aldo Nicoletti. Bandieroni e striscioni bianco-azzurri, programmazione di sostenitori in trasferta, e premiazione dell'atleta ritenuto il migliore, partita per partita. Il tifo però è sempre quello, vivace ed improgrammabile, viscerale e genuino, ignorante e passionale, un tifo che già negli anni 70 meritava di esplodere a sostegno per la lotta per lo scudetto. A cavallo fra gli anni 70 e 80, ecco che il tifo organizzato prende il nome di Squali del Golfo, per passare a denominarsi Ultras Eagles nel 1985. Il primo vero gemellaggio risale a questo periodo, stipulato con i Wild Boys di Viareggio. Dopo l'apice raggiunto agli Europei del 1988, sia per risultati deludenti, che per mancanza di ragazzi giovani all'interno del gruppo, il tifo organizzato si è spento; da qui, viene a nascere l'odierno gruppo dalle ceneri dei vecchi Ultras Eagles, dei quali, in segno di grande rispetto, viene ripreso e mantenuto il nome. Agli inizi degli anni 90, in pochi volenterosi, anche grazie al ritorno in serie A1 dei bianco-azzurri, è stato ricomposto quel gruppo che sembrava solo storia degli anni 70, ed ogni sabato veniva ad aumentare gente al Capannino, e striscioni degli Ultras, con l'entusiasmo alle stelle. Vennero riprese le trasferte a Modena, Seregno, Trieste, Forte dei Marmi e Viareggio, con la nascita del secondo gemellaggio con il Commando Gialloverde Vercelli. Dopo qualche anno di partite sofferte, e imprese sfiorate (si veda la semifinale scudetto contro il Prato della stagione sportiva 2003-2004, terminata soltanto a gara3 con vittoria del Prato per 5-3), grazie all'impegno della società con enormi sforzi economici, sono tornate le vittorie, e la città viene sempre più coinvolta nelle processioni che il sabato Sera conducono in Via Sanzio. Dopo le vittorie nell'ordine di Coppa Italia, Coppa Cers, Scudetto, SuperCoppa Italiana, nel 2006, dopo la vittoria della quarta Coppa Italia, gli Ultras Eagles non hanno fatto mancare il loro apporto nelle gare in trasferta di Champions League, con 100 tifosi al seguito a Barcellona (4-0 per i padroni di casa, ma indimenticabile il 7-4 al ritorno al Capannino, con uno striscione riportante la scritta “Bienvenidos al infierno”), ed oltre 120 alla Final Four a Torres Novas, in Portogallo, dove la squadra ha vinto tutti e 3 gli incontri aggiudicandosi le “10 stecche dorate”. Il 24 marzo 2007, Follonica diventa, per la prima volta in Italia, la squadra di hockey su pista più forte al mondo, vincendo la Coppa Intercontinentale: in questa magica serata, al PalaGolfo, erano presenti circa 2500 persone, record assoluto per la città. E a capo di questa festa, gli Ultras Eagles hanno creato e fatto ben eseguire a tutti gli spalti, una coreografia magistrale, con i complimenti anche da parte di altre squadre italiane. A termine di questo ciclo (2005-2008), per il momento irripetibile nella storia dell'hockey su pista italiano, è stato pubblicato un libro dal titolo Benvenuti a Hockey City, 1936-2007 - Follonica in vetta al mondo, GEO Edizioni.
Fonte: wikipedia
NASCITA: Anni '70 (Club Forza Azzurri Aldo Nicoletti) 1985 (Ultras Eagles)
GRUPPI PRINCIPALI ATTUALI: Ultras Eagles
AMICIZIE: Vercelli
RIVALITÀ: Viareggio, Lodi
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