Breve riassunto delle vicende che hanno reso la sfida tra Fiorentina e Juventus tra le più sentite in Italia
Quella tra Fiorentina e Juventus, checché se ne dica, non è mai una sfida come le altre, soprattutto per i tifosi viola: a causa dei pochi incroci recenti con il Pisa, essa rappresenta ad oggi la partita più sentita nel capoluogo toscano. Se c'è una cosa comunque che accomuna le tifoserie toscane, è la profonda antipatia nei confronti della squadra bianconera, simbolo di potere incontrastato, che ha trasformato la Juventus in una squadra troppo "semplice" da tifare, differentemente dalle sofferenze a cui è abituato un tifoso viola, o più in generale toscano. In tutto questo, se chiedete a cento tifosi viola la motivazione dell'odio viscerale nei confronti della Juventus, avrete cento risposte diverse. Tuttavia, abbiamo provato a trovare i maggiori fattori (sportivi) che hanno influito sullo sviluppo di questa rivalità.
Il primo risale agli anni primitivi del calcio italiano: siamo nel 1928, la Figc decide di rifondare il sistema calcio, creando nella stagione 28/29 una Divisione Nazionale unica, con due gironi da 16 squadre; per ottenerne 32 la Federazione è però costretta a una serie di ripescaggi. Tra le squadre ripescate, vi è la Fiorentina, formata per lo più da dilettanti. Il 7 ottobre 1928 le due squadre si sfidano, e la Juventus annienta l'allora squadra biancorossa, con il punteggio di 11 a 0, diventando il primo disonore della storia della Fiorentina.
Nel corso degli anni, le due compagini si contendono campionati e coppe nazionali, ma l'evento più significativo arriva nel 1982. All'ultima giornata entrambe le squadre sono prime a pari merito, con la viola priva di Antognoni che gioca a Cagliari, mentre la Juventus è di scena a Catanzaro. Ai primi viene annullato un gol regolare siglato da Graziani, mentre i bianconeri vincono grazie a un rigore considerato quanto meno dubbio da Brady: la Juventus a fine giornata sarà campione d'Italia a discapito proprio della Fiorentina, e questo renderà ancora più sentito questo antagonismo.
Otto anni dopo, le due squadre si affrontano in semifinale di Coppa UEFA. All'andata la Juventus vince 3 a 1, con l'arbitro accusato di aver convalidato una rete irregolare; al ritorno la squadra toscane è obbligata a giocare nuovamente in trasferta: lo stadio Franchi è inagibile a causa dei lavori di ammodernamento per i vicini Mondiali, e il Renato Curi, designato come stadio casalingo dei viola, è squalificato. La Fiorentina è costretta dalla UEFA a giocare addirittura ad Avellino, considerata feudo bianconero, tra le polemiche dei tifosi fiorentini. La squadra viola non riuscirà ad andare oltre allo 0 a 0. Il giorno dopo, i tifosi fiorentini subiscono un'altra delusione cocente. Roberto Baggio, fuoriclasse dei viola e della nazionale, si scopre che sarà venduto proprio ai rivali di sempre, la Juventus. Questo avvenimento innesca una verà e propria rivolta in città, con la tifoseria che arriva sotto casa dei proprietari della squadra, i Pontello, che saranno costretti in seguito a vendere la società. Baggio è protagonista pochi mesi successivi di un altro episodio proprio a Firenze, quando in seguito a una partita non troppo esaltante, si rifiuta di calciare un rigore e al momento della sostituzione raccoglie e tiene con sé una sciarpa lanciata da un tifoso viola.
Appartengono alla storia più recente invece la vittoria per 2-3 a Torino con l'esultanza alla Batistuta di Pablo Daniel Osvaldo nei minuti di recupero, l'umiliazione del 5 a 0 casalingo o la rimonta interna conclusasi per 4 a 2 con la doppietta di Giuseppe "Pepito" Rossi.
Tifo Toscano