Breve riassunto degli avvenimenti extracalcistici legati alle squadre toscane e di conseguenza alle loro tifoserie
Prendendo purtroppo come spunto la situazione societaria attuale dell'Arezzo, abbiamo stilato una sorta di annuario di rinunce, fallimenti ed estromissioni del nuovo millennio con protagoniste le società toscane.
2001/02 (Fiorentina, Montecatini) La prima squadra ad abbandonare in maniera assai tragica il calcio che conta è la più blasonata. Si tratta della Fiorentina targata Cecchi Gori, la quale nella stagione 2001/02 venne messa in mora due volte: la prima denuncia fu ritirata, mentre la seconda partì da Marco Rossi e Nuno Gomes, a causa di mancati pagamenti di premi, seguiti poi da altri giocatori. La stagione fu caratterizzata da numerose indagini nei confronti di Vittorio Cecchi Gori e la tifoseria viola inscenò una serie di proteste. Il 1° agosto, dopo due aste deserte, la Fiorentina gravata dai debiti non riuscì ad iscriversi alla Serie B, e venne giudicata fallita per essere poi ammessa in Serie C2, con il nome di Florentia Viola e sotto la presidenza dei Della Valle. Un'altra squadra toscana, partecipante a tutt'altro campionato (l'Eccellenza), a seguito della retrocessione non verrà iscritta al campionato di Promozione per ripartire dalla Terza Categoria: si parla del Montecatini, sodalizio che ha partecipato dal 1978/79 al 1982/83 alla Serie C2.
2002/03 (Poggibonsi) Al termine della stagione successiva è la squadra giallorossa del Poggibonsi a fallire: al termine di un discreto campionato di serie C2 (sfidando tra l'altro proprio la Florentia Viola) culminato con un settimo posto, venne esclusa dal suddetto campionato. Travolta dai debiti e malvista da tifoseria e istituzioni locali a causa del progetto di coinvolgimento di comuni della Valdera rivali di Poggibonsi, si iscrisse in Eccellenza.
2003/04 (Fucecchio) Nella stagione 2003/04 è invece il turno del Fucecchio. Al termine della stagione di Eccellenza, la squadra bianconera oppressa dai debiti, vedrà cedere il proprio titolo sportivo al Castelfranco Stella Rossa, e sarà costretta a iscriversi in Terza Categoria.
2006/07 (Aglianese) Una sorte simile colpisce l'Aglianese: la squadra neroverde che dal 2002/03 ha partecipato a 3 stagioni di C2, retrocede in seguito ai playout, in Eccellenza. In questa divisione però non si iscrive a causa di debiti già maturati nelle precedenti stagioni, ripartendo dalla Terza Categoria con il nome di Junior Aglianese.
2007/08 (Lucchese, Massese, Castelnuovo) La stagione 2007/08 è una delle più critiche in regione, visto il coinvolgimento di tre squadre. Abbandonano la Serie C1 infatti la Lucchese e la Massese. La squadra rossonera è infatti colpita da debiti, causati da insolvenze generate dalla proprietà dell'imprenditore italo-siriano Fouzi Hadj. La squadra viene quindi esclusa per un debito accertato di oltre 7 milioni di euro. Per colmare il vuoto generato dal club, viene costituita una nuova società dal sindaco, venendo iscritta in sovrannumero per meriti sportivi in Serie D, riconquistando il professionismo con ben 5 giornate di anticipo. Il sodalizio massese viene anch'esso escluso dalla Serie C1 a causa di consegna in ritardo dei documenti riguardo l'iscrizione, e di conseguenza passa in Serie D. A differenza della Lucchese, la stagione tra i dilettanti si rivela tragica: partita con grosse difficoltà a livello societario e tecnico, concluderà il campionato ultima con soli 8 punti (6 considerando la penalità inflittale), retrocedendo quindi in Eccellenza. L'ultima squadra toscana ad abbandonare il professionismo è il Castelnuovo. La squadra garfagnina, dopo numerose stagioni in quarta serie e una salvezza ai playout contro il Rovigo, rinuncia all'iscrizione, ripartendo dall'Eccellenza.
2008/09 (Pisa, Pistoiese, Cuoiopelli, Rondinella) Nell'estate 2009 spariscono dai radar nazionali altre due squadre toscane blasonate: il Pisa e la Pistoiese. La società nerazzurra presieduta da Pomponi, a seguito della retrocessione dalla Serie B, rende noto di non avere più le garanzie per il successivo campionato, mettendo in forte dubbio la stessa iscrizione in C1. Il Pisa viene quindi messo in vendita; a ciò si aggiunge la possibilità di sottoscrizione di abbonamenti (restituiti in caso di fallimento) e l'utilizzo di consigli comunali straordinari per cercare di raggiungere una difficile soluzione. L'11 Luglio 2009, con una carenza patrimoniale di circa 5 milioni e con un debito di 12 milioni e mezzo di euro, il Pisa viene escluso dai campionati dalla Covisoc per gravi inadempienze finanziarie e gravissime carenze patrimoniali. Il sindaco dodici giorni dopo fonda (a distanza di appena 15 anni dal precedente fallimento) una nuova società sportiva, iscritta al campionato di serie D. La squadra arancione della Pistoiese passa un'estate altrettanto tribolata: retrocessa sul campo a seguito dei playout col Foligno, viene messa in vendita dalla famiglia Braccialini, poco amata dalla tifoseria pistoiese a causa degli scarsi risultati ottenuti in due anni nonostante i proclami iniziali. La squadra viene acquistata quindi dalla Seam Srl, una società bolognese operante nel settore mettalurgico. La squadra, prossima al ripescaggio in Prima Divisione, non viene iscritta nemmeno alla Seconda: non a causa di debiti, ma per la mancata capacità di presentare garanzia fidejussoria da parte dei nuovi proprietari. Tra Luglio ed Agosto si attiva anche in questo caso il sindaco: viene fondata il 13 Agosto 2009 una nuova società, ammessa in sovrannumero nel campionato di Eccellenza, con il sindaco presidente della società fino a Dicembre, momento in cui la presidenza passa a Fondatori, con il riavvicinamento di volti già conosciuti del calcio pistoiese. Inoltre viene sancito nello statuto della società il divieto di acquisizione futura del club da parte di una proprietà non pistoiese. La sparizione invece del Cuoiopelli-Cappiano Romaiano ha origini più distanti essendo caratterizzata infatti dalle ultime stagioni tribolate a livello tecnico e societario: le diverse anime presenti in società faticano sempre più a tenere unito il tutto, con la tensione che diventa massima appunto nella stagione 2008/09. Al termine di questa stagione, la squadra retrocede in Serie D, fatto che risulta devastante a livello societario (ma non economico). Il presidente Battini e il vice Videtta non trovano l'accordo sul cambio di denominazione della squadra porta al ritiro dell'iscrizione in Serie D, che pone fine alla fusione e al ritorno alle origini. Probabilmente meno clamoroso dei tre, a causa della partecipazione al campionato di Promozione, è il fallimento della Rondinella. Al termine del campionato infatti la seconda squadra fiorentina (considerando l'Empoli squadra del comune ononimo) avvia le pratiche per il fallimento, causato da una pesante esposizione debitoria. Viene fondata quindi a Luglio 2009 la nuova società del San Frediano Rondinella.
2009/10 (Arezzo, Cecina, Colligiana) Al termine del campionato di Prima Divsione della stagione 2009/10, è l'Arezzo la squadra toscana che rinuncia al professionismo. Più precisamente a Giugno 2010, la società amaranto rende noto di non essere più in grado di adempiere agli impegni previsti per consentire il regolare conseguimento della gestione, 17 anni dopo dall'ultimo fallimento. La nuova società capeggiata da Marco Massetti partecipa quindi al campionato successivo di Serie D. Nella stessa estate, Cecina e Colligiana abbandonano proprio il campionato di quarta serie: a seguito del fallimento, la squadra tirrenica ripartirà dalla Terza Categoria. La Colligiana viene anch'essa esclusa a causa di irregolarità finanziarie e come la già citata Cecina ripartirà dal campionato provinciale di Terza Categoria, dopo aver tentato senza successo di ripartire da una divisione regionale più alta.
2010/11 (Lucchese, Sangiovannese, Ponsacco) Dopo solamente tre anni dall'ultimo fallimento, la squadra rossonera della Lucchese viene nuovamente esclusa dalla terza serie nazionale, con la società già in mano a un liquidatore a inizio campionato. Un'altra nuova società quindi, presieduta dall'ex bandiera rossonera Bruno Russo e giovani imprenditori della zona, viene ammessa in sovrannumero in Eccellenza. L'inizio non è dei più semplici, vista l'assenza di una sede, materiale tecnico e un numero limitatissimo di calciatori. La squadra riuscirà comunque a dominare e vincere il campionato, venendo promossa quindi in Serie D. Nell'estate 2011 è la Sangiovannese ad abbandonare la Seconda Divisione, dopo aver ottenuto la salvezza grazie alle difficili situazioni societarie di altre squadre. Nonostante ciò, la squadra aveva già messo in atto plateali proteste a causa di mancati pagamenti di mensilità. La squadra viene quindi iscritta in Eccellenza. Sempre nella solita estate, il Mobilieri Ponsacco si fonde con la società del Giovanile Staffoli, creando il nuovo sodalizio del Pelli Santacroce, con sede addirittura a Santa Croce sull'Arno. Per non far sparire il calcio a Ponsacco, viene fondata una nuova società iscritta alla Terza Categoria, che batterà nel corso delle stagioni successive il record europeo di vittorie (e poi di partite senza sconfitta) consecutive, sottraendolo al Benfica.
2011/12 (Montevarchi, Rondinella) La situazione societaria montevarchina aveva raggiunto livelli ormai imbarazzanti, trascinatasi per numerose stagioni. L'iscrizione al campionato di Eccellenza era arrivata in extremis e in modo quantomeno tragico (non comico per rispetto degli unici che ci hanno rimesso davvero, cioè i tifosi): la città e la tifoseria aveva dichiarato pubblicamente la sfiducia nei confronti della dirigenza presieduta da Angela Perez. Come già detto, l'iscrizione arrivò in extremis, secondo la presidentessa grazie alla donazione di un anonimo del "Comitato Orgoglio Rossoblu", fatto smentito categoricamente dal comitato. Nel corso dell'estate venne addirittura annunciata sui giornali la possibilità di lasciare la candidatura in caso di interesse e volontà nel vestire la maglia rossoblu. Il campionato ha un inizio ovviamente disastroso, caratterizzato da sconfitte e profonde contestazioni della tifoseria e città stessa, finché non si raggiunge la classica goccia che fa traboccare il vaso: a fronte delle numerose istanze di fallimento da parte del tribunale di Arezzo, viene dichiarato ufficialmente il fallimento del Montevarchi. Il 24 Novembre 2011 la squadra viene esclusa dal campionato di Eccellenza, ponendo fine alla sofferenza della città. L'eredità sportiva viene presa a campionato in corso dall'Audax Montevarchi, seconda squadra della città partecipante al campionato di Seconda Categoria. Nell'estate 2012 fallisce nuovamente la Rondinella: il presidente Venturini non potendo prendere in carico da solo la gestione dello stadio, l'iscrizione in Promozione e degli Juniores regionali e gli oneri delle stagioni passate, rinuncia al campionato per ripartire dalla Terza Categoria, grazie a un gruppo di soci fondatori provenienti dalla tifoseria organizzata della Vecchia Guardia (oggi autosospesi a causa di una fusione societaria) e al mondo del calcio fiorentino.
2012/13 (Borgo a Buggiano) Nell'estate 2013 è la squadra del piccolo comune di Buggiano (Pt) ad abbandonare il professionismo. Dopo una serie di stagioni positive, culminate con due tranquillissimi campionati di Seconda Divisione, la società presieduta da Mauro Paganelli decide di rinunciare alla quarta serie nazionale, accusando di mancanza di interesse gli imprenditori della zona e la popolazione locale, più interessata a seguire la Pistoiese o il Montecatini.
2013/14 (Siena, Viareggio) La stagione calcistica del Siena era iniziata già in modo complicato, a causa di una penalizzazione di 8 punti dovuta al mancato pagamento di ritenute Irpef e contributi Inps nei confronti dei calciatori. Al termine di essa, il Siena viene addirittura escluso dalla Serie B, a causa di mancato onoramento degli stipendi arretrati, adempimenti fiscali, non essere riusciti a ripianare il monte debiti e a presentare la fidejussione necessaria. La Figc revoca quindi l'affiliazione alla società, con conseguente messa in liquidazione e presentazione di domanda di concordato fallimentare. Una nuova società presieduta da Antonio Ponte viene quindi iscitta in Serie D. Anche l'altra squadra bianconera, il Viareggio, non si iscrive ai campionati professionistici: il 18 Luglio 2014 la Figc rifiuta la domanda di iscrizione presentata dal presidente Dinelli, a causa in primis di una fidejussione emessa da una società di intermediazione finanziaria invece che da una banca, e in seguito a causa di una seconda fidejussione risultata falsa. La società viareggina presenterà ricorsi al CONI e al Tar, vedendoli entrambi respinti. La storica Esperia Viareggio abbandona quindi il professionismo e si iscrive in Terza Categoria. Viene fondata anche una nuova società calcistica, il Viareggio 2014.
2014/15 (Grosseto) Il 30 Giugno 2015 il controverso patron Camilli decide di non iscrivere al campionato di terza serie la squadra, nonostante la sanezza della società. Venendo radiata dai ruoli federali, viene iscritta una nuova società in Serie D, per volontà del sindaco locale.
2016/17 (Grosseto) Dopo solamente due stagioni, la nuova società presieduta da Pincione, retrocede in Eccellenza, a seguito di un campionato tribolato a livello tecnico e gestionale. La società non presenta domanda di iscrizione e viene nuovamente radiata dalla Figc. Il 18 Luglio 2017 grazie agli imprenditori locali Ceri, la società del Roselle diventa la nuova Unione Sportiva Grosseto. Il ritorno alle origini (nome e marchio sportivo) si deve all'approvazione della Federazione, della città e del benestare di Camilli, detentore del marchio.
Possiamo quindi notare che i fallimenti/estromissioni/esclusioni sono stati 25, con protagoniste tra le società più importanti della regione, ovvero: Fiorentina, Montecatini, Poggibonsi, Fucecchio, Aglianese, Lucchese (2 volte), Massese, Castelnuovo, Pisa, Pistoiese, Cuoiopelli, Rondinella (2 volte), Arezzo, Cecina, Colligiana, Montevarchi, Borgo a Buggiano, Siena, Viareggio e Grosseto (2 volte). Tutto questo in appena 16 anni.
Tifo Toscano